sabato 19 agosto 2017

Notte di Vino

Alcune note incerte fanno eco nella piccola piazza, ormai vuota.
Poche persone si sono trattenute a sorseggiare le loro birre sul ciglio della strada, e a scambiare le ultime parole prima di salutarsi per tornare alle loro case. Sembra una sera come le altre, una leggera brezza soffia nell'incrocio delle vie, forse questa giornata è stata più stressante, è venerdì e la stanchezza si fa sentire. Petra strimpella poche semplici note, in testa una melodia di cui le sfugge il nome. Il piccolo bar in cui lavora ormai sta per chiudere, e dei clienti all'orizzonte nemmeno l'ombra. Così questa ragazza dagli occhi grandi cerca di riempire il locale con la sua musica.   
Ecco che un giovane si sporge all'interno, la testa fa capolino in maniera goffa 

Scusa ho sentito che stai suonando una canzone famosa, ma non mi viene in mente il nome -  è un approccio semplice ma sembra avere effetto, apparentemente. 
Stavo proprio cercando di ricordarlo-
risponde lei alzandosi dallo sgabello della tastiera, per accogliere questo cliente dall'aria ambigua e scomposta. 
senti provo a chiedertelo- fa lui -posso suonare qualcosa?- con faccia tosta avanza la sua richiesta.
Petra un attimo perplessa risponde - guarda il pianoforte non è mio, proprio non posso- 
e pone con apprensione gli occhi sul mezza coda.
ah peccato, perché sono proprio un bravo pianista- replica lui con aria sconsolata e un pizzico di insolenza. 
Un gruppetto di 5 ragazzotti sbucano dietro di lui, a dargli man forte 
è vero, è molto bravo, lo è, bravo bravo-
La ragazza per niente convinta e con voce titubante prova a rispondere
guarda, non è mio, proprio non posso... MAURO!! Mauro!!! C'è un ragazzo che dice di essere veramente bravo!!- 
Il suo tono di voce si alza, condito da un tocco di ironia verso il finale. 
- MAURO!!!- 
Dal retrobottega esce Mauro, un uomo sui 40, anche se ne dimostra 10 in meno, si asciuga le mani sul suo grembiule, mentre fissa questo strano gruppo di persone che ha invaso il piccolo bar all'una di notte, se lo toglie e lo appoggia sul bancone, un'espressione confusa e curiosa dipinta sul volto. 
mauro, questo ragazzo dice di essere un pianista dotato-
Mauro subito si avvicina al piano e invita con un sorriso luca, a sedersi sullo sgabello. I due baristi aspettano che il ragazzo si sistemi, un'aria titubante ancora dipinta sul viso, che però scompare non appena luca inizia a far danzare le dita sulla tastiera. Una melodia dolce e corposa si diffonde nell'aria, i volti dei due ospiti si distendono in una espressione di incredulità mista a stupore e piacere. 
Il ragazzo ha talento. Ed è subito poesia.
Luca si ferma e chiede a Petra 
dimmi un titolo-
Eh, non si se si riesce- replica lei, ha i gusti difficili
Tu prova - fa lui
I will always love you, Huston- spara lei, un espressione di sfida. 
Subito le dita di Luca si muovono, e la melodia del coro riempie il locale. Petra ride stupita. 
dai attacca- fa lui a lei, che fa un po' la timida, raschia rumorosamente sul palato, ma poi parte con una voce mozzafiato, calda, potente, piena, presente. 
Il pubblico è in delirio. 
Parte così una serata di canzoni a chiamata; Luca è un jukebox umano, qualsiasi titolo gli viene proposto lui lo sa, lo fa partire. 
Mauro, preso dalla foga e dal divertimento, chiede d'un tratto una melodia dolce;
Luca rallenta il ritmo, il tono si fa grave e armonioso, qualche nota acuta e la musica inizia a cullare i presenti. Mauro si volta verso Petra che si era accoccolata sul bancone, e inizia a cantarle dolci parole, lo sguardo innamorato perso negli occhi di lei. 
La sala d'improvviso diventa troppo affollata. Mauro e Petra dal canto loro non sono più presenti nella stanza, a giudicare dagli sguardi intensi che si scambiano, ci sono solo loro, non più in un piccolo bar di un picco paesino, ma dispersi nell'etere. 
È un momento magico, si respira poesia e amore, complicità e passione. Mauro non trova le parole per esprimere quello che prova, e subito lei interviene con la battuta, completando il dialogo con delle frasi che vengono dal cuore, una sorta di valzer verbale, il tono di voce amorevole. E il tempo rallenta. I presenti vorrebbero scomparire, vorrebbero che il tempo si fermasse del tutto e che lasciasse il momento ghiacciato nell'ambra per sempre. 
HHEEEEMM scusate siete ancora aperti??!?-
Un passante si affaccia all'interno, i presenti riprendono coscienza di se stessi e del luogo che li circonda, l'incantesimo ormai rotto, e mentre Petra lo serve, Mauro chiede ad uno dei ragazzi che per tutto quel tempo era rimasto in piedi impalato a fissare estasiato, se suonasse qualche strumento
suono la chitarra- dice lui con voce rotta
Guarda eccotela qui-
Mauro sgancia una acustica dal muro e la piazza in mano al ragazzo; la sua mente è in delirio, il suo sogno si sta avverando: suonare in un bar con degli sconosciuti.
E mentre Mauro chiama un nuovo ritmo, veloce questa volta, ecco che parte il blues. 
Si va avanti per un'ora, alternando canzoni a canzoni, un assolo ora di uno strumento, ora di un altro; il ragazzino si scortica le dita, suonando a tutta forza le corde di metallo, ma non prova dolore, nel sangue una botta di adrenalina che fa battere forte il cuore. In quel momento esiste solo la musica e l'amore. 
È un'ora di frenesia e piacere, - l'ultima, ve lo giuro- continua a ripetere Mauro, brano dopo brano e finalmente, dopo il finale con i Blues Brothers la musica si ferma, ci si scambia applausi, strette di mano, complimenti, racconti e storie, numeri di telefono e la promessa di tornare un giorno e rivivere questa esperienza. 
I ragazzi lasciano il locale, mentre Mauro e Petra si abbracciano sul' uscio e si scambiano dolci baci. Ormai è notte fonda, sono le 3 di notte e la piazza è deserta, ma rimbomba del frastuono che fanno i cuori di quei giovani, che camminano verso casa, increduli ed estasiati delle ore appena trascorse. 
La mia sarà una notte insonne.

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